MOTIVAZIONI SCIENTIFICHE
L’inizio del nuovo millennio è stato caratterizzato dagli aspetti devastanti posti dalle problematiche culturali, sociali ed etiche non risolte durante il secolo appena trascorso. La crisi della società occidentale nasce dai fondamentalismi e dalla mancata comprensione della complessità dei processi emergenti a livello globale. A tutto ciò si aggiunge un’ulteriore crisi, che investe tutte le società moderne sia occidentali che orientali, dovuta all’evoluzione tecnologica che avviene con ritmi e tempi enormemente superiori a quelli dei sistemi cognitivi facenti capo all’uomo. Inoltre da nord a sud da est a ovest sempre più grave e incolmabile è il gap tra povertà e ricchezza con i rispettivi pesi ormai giunti a livelli paradossali. Questo sicuramente genererà sempre più instabilità deflagranti.
L’errare, tipico nei sistemi complessi, non è visto nella sua essenza epistemica che non è solo linguistica, cioè come un ibrido tra il concetto di spostamento – cammino – migrazione e il concetto di correzione – ridefinizione. La crisi è prodotta dalla mancanza dell’ottica ricorsiva dell’ibrido emergente e caotico che genera nuove realtà evolvendo ad un livello logico di ordine superiore tendendo a un fine vitale a cui le teorie sintropiche di Luigi Fantapiè stanno oggi meglio rispondendo.
L’ampia diffusione delle nuove tecnologie per la comunicazione e la loro rapida evoluzione mettono a disposizione nuove risorse e strumenti di conoscenza di grande portata e potenza, facilmente usufruibili, in quanto all’utenza spesso non è richiesta alcuna competenza tecnologica, ma, contemporaneamente, in grado di modificare profondamente gli stili di vita e i comportamenti, alterando la percezione prossemica spazio-temporale e gli assetti cognitivi ed affettivi.
Da queste premesse e partendo da studi svolti, nei più svariati campi, da pensatori illuminati e visionari è nata una nuova ottica con cui osservare la realtà oggettiva e le sue rappresentazioni cognitive. Derrick de Kerckhove proviene dalla scuola di Toronto che, assieme ad altre, hanno magistralmente introdotto nuovi paradigmi epistemici. È suo il termine psicotecnologia e assieme a Pierre Levy ha mostrato l’entaglement tra mente collettiva e mente connettiva aprendo nuovi orizzonti nelle ricerche filosofico-tecno-bio-psico-sociali.
Le psicotecnologie dovrebbero far parte del bagaglio culturale comune sia a tecnici che ad umanisti. Purtroppo non tutte le istituzioni, in particolare quelle a cui è demandato il compito di gestire la formazione e l’istruzione, ne sono completamente coscienti e ne tengono conto nel svolgere la loro mission.
Questa nuova disciplina è più una meta-disciplina che studia gli strumenti e le tecniche in grado di modificare o intervenire ad un livello profondo sulla psiche di un individuo cambiandone le caratteristiche principali sia a livello motorio che cognitivo. Le psicotecnologie assumono pertanto un valore sempre più importante affinché le innovazioni del progresso tecnologico non creino nuove e più complesse aree di disagio e di emarginazione/esclusione sociale.
Durante lo svolgimento del corso verranno affrontate queste tematiche in un’ottica fortemente interdisciplinare che, oltre agli aspetti pedagogici, psicologici e psichiatrici, permetta di cogliere la prospettiva tecnologica, culturale e socio-economica dell’intelligenza connettiva che rappresenta lo scenario di queste grandi trasformazioni. Particolare attenzione verrà inoltre dedicata alla prevenzione ed alle numerose questioni educative e formative sollevate dalla diffusione delle ICT (Information Communication Technology).
REQUISITI
Diploma di laurea conseguite nelle facoltà di un Ateneo italiano o straniero (Comunità europea). Diploma di scuola media superiore con attività in settori elettivi nell’uso delle ICT e/o operatori socio-assistenziali.