Home » Tesi » Il soggetto tossicodipendente con disturbo borderline di personalità

Informazioni sulla Tesi:
- Autore della Tesi: Cristian Palazzolo
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THESE FINALE EN
MASTER 1EME NIVEAUS
“Sciences Criminologiques”
IL SOGGETTO TOSSICODIPENDENTE CON DISTURBO
BORDELINE DI PERSONALITÀ
RUOLO E RESPONSABILITÀ DEL CRIMINOLOGO CLINICO
ALL’INTERNO DEL SISTEMA PENITENZIARIO ITALIANO
REVISIONE DELLA LETTERATURA
Relatore: Dott. Giovanni Neri
Co-Relatore: Dott.ssa Roberta Frison
Specializzando: Dott. Cristian Palazzolo
ABSTRACT(IT)
La prevalenza dei disturbi mentali, nella popolazione dei detenuti, si attesta intorno al 10-15% negli Stati Uniti; in Europa tale media si assesta intorno al 12%.
Per quanto riguarda il tipo di disturbo: il 10% è affetto da depressione maggiore, il 47% da disturbo antisociale di personalità (Fazel & Danesh, 2002). Quest’ultimo dato risulta di fondamentale importanza in quanto del totale dei disturbi di personalità il 74,4% soffre di disturbo borderline di personalità.
Va sottolineatoche tale disturbo, conduce nella maggioranza dei casi ad uso/abuso di sostanze. Tale condizione è giustificata dal tentativo di automedicazione; è vero anche che l’uso prolungato di sostanze stupefacenti conduce, nel tempo variazioni della personalità. Alla luce di tutto ciò, risulta evidente che tali soggettisi trovano costretti a compiere azioni criminose al fine di procurarsi il denaro sufficiente all’acquisto delle sostanze.
Tra le caratteristiche principali dei comportamenti di tali soggetti è frequente ritrovare alti tassi di scarsa compliance terapeutica, comportamenti di evitamento ed ansia. Il comportamento più significativo rimane comunque quello della manipolazione che attuano nei confronti del personale sanitario e penitenziario.
Gunderson definisce la manipolazione come: “gli sforzi con i quali diversi sotterfugi sono usati per controllare o per ottenere supporto dagli altri. Tipiche modalità comprendono lamentele somatiche, azioni provocatorie o messaggi fuorvianti come pure gli atti autolesivi”.
È stata condotta una revisione della letteratura, interrogando le principali banche dati disponibili: Scopus,Medline, UptoDate, Google Scholar e Google Books. Le parole chiave utilizzate sono le seguenti: mental disorder, prevalence, prisons, inmates, males, psychiatry, criminology; mescolandole tra loro ed utilizzando i principali operatori booleani “and”, “or”, “not”.
Sono stati presi in considerazione gli articoli pubblicati ilingua italiana ed inglese, nel lasso di tempo dal 1990 ed il 2018, ad esclusione dei codici e dei riferimenti legislativi, riguardanti maschi adulti.
ABSTRACT(FR)
La prévalence des troubles mentaux dans la population carcérale se situe autour de 10-15% aux États-Unis; en Europe, cette moyenne est d’environ 12%.
Concernant le type de trouble: 10% souffrent de dépression majeure, 47% de trouble de la personnalité antisociale (Fazel et Danesh, 2002). Ce dernier chiffre revêt une importance fondamentale puisque 74,4% des troubles de la personnalité borderline sont liés à l’ensemble des troubles de la personnalité.
Il convient de souligner que ce trouble conduit dans la plupart des cas à une toxicomanie. Cette condition est justifiée par la tentative d’auto-médication; Il est également vrai quel’usage prolongé de drogues entraîne des modifications de la personnalité au fil du temps. À la lumière de tout cela, il est clair que ces personnes sont obligées de mener des actions criminelles afin d’obtenir suffisamment d’argent pour acheter les substances.
Parmi les principales caractéristiques du comportement de ces sujets, il est fréquent de trouver des taux élevés de comportements médiocres d’observance thérapeutique, d’évitement et d’anxiété. Cependant, le comportement le plus significatif reste celui de la manipulation qu’ils effectuent à l’égard du personnel de santé et du personnel pénitentiaire.
Gunderson définit la manipulation comme: “les efforts avec lesquels divers subterfuges sont utilisés pour contrôler ou obtenir le soutien de tiers.Les modalités typiques comprennent les plaintes somatiques, les actes de provocation ou les messages trompeurs ainsique les actes d’automutilation”.
Une revue de la littérature a été réalisée, interrogeant les principales bases de données disponibles: Scopus, Medline, UptoDate, Google Scholar et Google Books. Les mots-clés utilisés sont les suivants: trouble mental, prévalence, prisons, détenus, hommes, psychiatrie, criminologie; en les mélangeant et en utilisant les principaux opérateurs booléens “et”, “ou”, “pas”.
Les articles publiés en italien et en anglais ont été pris en compte dans les années 1990 et 2018, à l’exception des codes et des références législatives, concernant les hommes adultes.